Periodi di intense precipitazioni potrebbero provocare situazioni di equilibrio non più assicurato sia in prossimità della diga
a paratoie mobili, sia in prossimità dello sbocco della galleria degli agricoltori, a causa di ciò in caso di franamento potrebbe
risultare ostruito sia l'alveo dell'emissario, sia lo sbocco della galleria di svaso degli agricoltori.
Il rischio a valle è rappresentato dalla formazione della diga naturale incoerente e scarsamente
compattata, dal suo improvviso cedimento e quindi dall'onda di piena che si verrebbe a creare.
A monte le sponde sono in condizioni tali da non lasciar ravvisare situazioni di rischio per persone conseguenti ad un
eventuale innalzamento di livello del lago, ma solo danni a cose, peraltro limitati:
- il superamento della quota 370,00 - fino alla quota 371 - provocherebbe danni limitatissimi principalmente concentrati sul conoide di Vesta;
- il superamento della quota 371 provocherebbe danni maggiori, ma comunque non particolarmente rilevanti, concentrati
prevalentemente sul Pian di Oneda, e l'allagamento della strada Vantone-Vesta, difficoltà non insormontabile in quanto l'accessibilità al villaggio potrebbe essere garantita con l'utilizzo di mezzi adeguati;
- la quota idrometrica 372 costituisce su quasi tutto il lago il limite dell'edificato. Il superamento di tale quota porterebbe ad un repentino e notevole incremento dei danni.
E' da sottolineare che gli scenari ipotizzati sono da considerare eccezionali, in quanto prevedono il verificarsi contemporaneo di eventi come lo scivolamento della paleofrana e le massime piene registrate.