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PERCHÉ IL LAGO D'IDRO È COSÌ ECCESSIVAMENTE PENALIZZATO IN LOMBARDIA?
CONFRONTO TRA I LAGHI - dati ARPA 2001 -
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L'idea di realizzare opere per la captazione artificiale delle acque del lago d'Idro è stata formulata inizialmente nel 1855, quando un certo ing. Casoretti di Milano fu incaricato della stesura del progetto dai fratelli Porro, ricchi signori milanesi che avevano acquisito da poco dei terreni nella zona di Montichiari.
Molte furono le opposizioni e il progetto originale fu più volte modificato.
Da allora diverse furono le figure che intervennero: da tecnici, a politici, ad industriali.
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Agli inizi del 1900 fu attuata l'antica proposta contenuta nell'ultimo progetto dell'ing. Bresciani, parzialmente variato prima della sua realizzazione dall'ing. Trebaldeschi.
Nel 1917 il Decreto Luogotenenziale del 25 ottobre concedeva all'Università del Grande Naviglio ed alla SEB (Società Elettrica Bresciana), attuale ENEL, la possibilità di derivare acqua dal lago, trasformandolo in serbatoio artificiale, per soli scopi idroelettrici.
Veniva così imposta una quota massima di 368,00 m.s.m., un'escursione di 3,50 m ed una portata massima derivabile di 10 m3/s.
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Mediante il D.M. 19/11/1920 i due enti ottennero la possibilità di incrementare la potenza ricavabile dalla nuova centrale di Vobarno, che sostituiva quella precedente realizzata a Vestone, così da poter avere un maggior salto utile, da Hp 5502 fino a Hp 30792, e di derivare una portata massima di 30 m3/s.
Il 22/03/1922 venne costituita la Società del Lago d'Idro (S.L.I.) con l'intento di creare un ente in grado di realizzare e gestire tutti manufatti e le opere di regolazione utili alla trasformazione del bacino lacustre in serbatoio artificiale.
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I lavori iniziarono nel 1928 e terminarono nel 1932, anche se le diverse opere previste cominciarono ad entrare in funzione sin dal 1929.
Pochi anni dopo il R.D. 28/09/1934 n. 9610 approvò definitivamente il "Regolamento aggiunto per I 'esercizio del serbatoio del lago d'Idro - 5 dicembre 1933". Quest'ultimo strumento normativo imponeva una quota minima di 363,00 m.s.m. ed un livello massimo raggiungibile di 370,00 m.s.m..
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Da allora e per lungo tempo il lago venne soggetto ad una regolazione con escursioni di livello pari a 7 m, permettendo di disporre e quindi di svasare un volume d'acqua attorno a
75.000.000 m3.
Le elevate variazioni di livello imposte al lago comportavano una riduzione media della sua superficie attorno a 1,10 km2 e una retrazione della linea di battigia dell'ordine di alcune decine di metri.
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