Salviamo il Lago D'Idro  
 
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DISCORSO PER L'INIZIO DELL'ISTRUTTORIA PER LA SCELTA DEL NUOVO ENTE GESTORE DEI LIVELLI DEL LAGO
Pubblicato su Idro informa n.23 , dicembre 2004 - EDIZIONE SPECIALE LAGONIA 2004


Noi vogliamo che il nostro Lago d'ldro sia sì fonte di benessere per tutti, ma soprattutto che continui ad esistere, ma come lago e non come stagno.

In qualità di Sindaco del Comune di ldro do il benvenuto ai convenuti per questo importante incontro ed auguro a tutti un buon lavoro. E' questa una giornata storica per tutti noi perché inizia l'istruttoria che, speriamo entro breve tempo, porrà fine al periodo di commissariamento e darà una regolamentazione adeguata alla questione dei livelli del Lago d'ldro. Il nostro lago in questi ultimi anni è andato via via esaurendosi fino a diventare per metà morto. Infatti il fondale non ha più vita e l'acqua in superficie, non avendo garantito il deflusso minimo vitale, non ha il dovuto scambio per cui siamo arrivati alla situazione di quest'anno che ha visto una fioritura algale enorme, i livelli abbassati in modo iniquo, le spiagge, tutte, non balneabili, una situazione igienico-sanitaria precaria che ha danneggiato il turismo e la pesca su cui si basa gran parte della nostra economia. Da aggiungere i problemi legati all'uso del demanio lacuale che la Regione ha passato agli Enti Locali. Il Comune di ldro ha predisposto gli attracchi alle barche con un lavoro durato per parecchi mesi. Il progetto per un nuovo porto che comunque non si sa come collocare visti i continui abbassamenti dei livelli. Molto pesanti poi sono i danni arrecati alla stabilità degli edifici tra cui la nostra Chiesa Arcipretale.
Ho voluto elencare i danni che ormai da molto tempo gli abitanti di Idro sopportano affinché l'istituzione preposta, in questo caso la Regione Lombardia, scelga molto saggiamente il futuro Ente Gestore tenendo presente che il Lago serve sì a sud, ma anche a nord ed al centro. Ogni parte ha le sue esigenze, i suoi problemi che non devono prevaricare sugli altri, ma suggerire una decisione equa che tenga presente anche i disagi delle popolazioni di montagna e soprattutto che, a noi in primis ed alle future generazioni poi, non possiamo togliere un bene primario ed ambientale come il lago. A questo proposito mi permetto di ricordare che anche a livello giuridico, sia nazionale che internazionale, è stato affermato che l'ambiente non è solo un valore costituzionale, ma anche un diritto fondamentale della persona e della collettività. E si richiama il concetto di SVILUPPO SOSTENIBILE, proprio per sottolineare come le risorse naturali debbano essere considerate non solo la base, ma anche il limite di ogni ulteriore sviluppo economico e sociale. Pertanto per le risorse rinnovabili si deve attuare un'utilizzazione tale da non comprometterne la riproduzione, mentre per le risorse non rinnovabili deve essere evitato l'esaurimento. Queste considerazioni allo stato attuale dei fatti risultano essere imprescindibili soprattutto nell'attuazione di precise politiche economiche, agricole o sociali. Non si tratta di elucubrazioni campate per aria, ma di fatti e problemi che trovano un supporto normativo di primaria rilevanza nel TRATTATO ISTITUTIVO DELLE COMUNITA' EUROPEE (art.6).
Con riferimento alla situazione disastrosa che sta vivendo, o meglio, subendo, il Lago d'ldro, tali constatazioni non possono cadere nel vuoto. Ciò che si richiede è una riflessione profonda intorno all'importanza del contemperamento di interessi legati, da un lato, allo sfruttamento a fini agricoli delle acque del lago, e, dall'altro, alle esigenze di tutela ambientale che mai come in questo periodo storico hanno assunto tanta rilevanza.
Ricordiamoci che nel terzo millennio le risorse idriche vanno viste come un bene esauribile, come l'ORO BLU. E quindi noi vogliamo che il nostro Lago d'ldro sia sì fonte di benessere per tutti, ma soprattutto che continui ad esistere, ma come lago e non come stagno.


Augusta Salvaterra