Salviamo il Lago D'Idro  
 
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BRICIOLE DEGLI INTERVENTI

Avv. dott. Franco Mellaia
L'atto che il coordinamento ha notificato è un atto di accesso agli atti, di interpello e di messa in mora, per l'illegalità in cui versa il lago d'Idro.

1 m di acqua in altezza x la superficie = capacità di invaso. Solo questo volume di acqua deve servire come regolazione per l'emissario.

La legge Galli è chiara: la risorsa idrica deve essere utilizzata in senso solidaristico e il bene si deve conservare per le generazioni future.
Il nostro è un problema quantitativo. Accesso agli atti alla provincia di Brescia: Quali i titoli concessori, quali i punti di regolazione e i valori di portata, in modo che ci sia un controllo delle utenze. Ciascun concessionario ha l'obbligo di misurare l'acqua che utilizza. Pena la revoca della concessione.
Si deve rispettare il disciplinare di concessione. Le utenze irrigue sono una realtà viva che si modifica nel tempo. Le utenze subiscono modifiche, la superficie agricola cambia. E se cambia va ridotta la portata.
O se il metodo di irrigazione è superato l'amministrazione pubblica deve farsi avanti. Non è più possibile andare avanti con l'irrigazione a scorrimento. Impianti più moderni, ecco come usare i finanziamenti per la 3° galleria.

L'art. 44 del T. U. delle acque parla di decadenza della concessione se la tecnica consente un metodo più efficace di irrigazione e non viene utilizzato.


Intervento di Mantelli
Si stanno facendo investimenti per un migliore utilizzo delle acque. Se si programmasse anche una diversa produzione agricola, ad esempio con orzo, grano, anziché mais, ci sarebbe una richiesta di acqua inferiore al 50%.

Anni fa era stato anche proposto l'utilizzo di alcuni bacini artificiali, cave in acqua di pianura. Per i 30-35 giorni di punta delle culture potrebbero compensare la maggiore necessità di acqua.


Intervento Gianluca Bordiga portavoce del coordinamento
Il Coordinamento non è contro l'agricoltura.
Che quei 30 milioni di Euro per la galleria li utilizzino per migliorare l'agricoltura.
Non si può devastare un territorio impedendogli di svilupparsi.

La Regione Lombardia ha messo a bilancio già 540.000 Euro per il progetto preliminare di una galleria con una capacità di 300 mc al secondo di acqua, pari al fiume Chiese e Caffaro messi insieme.

Il lago d'Idro fino al 1917 si è sempre regolato da solo.
Se il pericolo è la paleofrana, cosa hanno fatto in 10 anni le amministrazioni pubbliche per metterla in sicurezza? E' un alibi per ridurre il lago d'Idro alla stregua di una diga.
E se la paleofrana cadesse? A fianco c'è la strada statale per Madonna di Campiglio. Non vale niente la vita delle persone? Perché se è pericolosa non si interviene sulla paleofrana?


Avv. dott. Franco Mellaia in risposta ai quesiti dei partecipanti
Il nostro atto mette a punto elementi propedeutici per il giusto utilizzo della acque del lago.
Da quanto emerso si capisce che il bilancio idrologico non è mai stato fatto.
Lo sforzo per comprendere la complessità del fenomeno il coordinamento lo ha fatto, altri enti dovevano farlo da tempo.
L'equazione esponenziale del Lombardini per il calcolo del bilancio idrico a questo punto la faremo noi e per questo abbiamo bisogno dei documenti che abbiamo chiesto.

Il nostro non è un atto di parte, come invece ho sentito dire oggi, ma è la manifestazione di quello che il diritto impone.

La provincia di Brescia avrebbe dovuto già avere sviluppato un bilancio idrologico, un controllo delle utenze, un catasto delle utenze. Siamo lontani anni luce alla risposta dei bisogni della collettività.

Nel 2006 sentire che si procederà a una mappatura delle acque pubbliche! Manca tutto! Questo vuol dire che dovremo aspettare. Ma non è tollerabile. Il controllo del territorio deve essere immanente!

L'utilizzo delle acque pubbliche per usi privati è un uso eccezionale. Si consente a un soggetto di derivare, circoscrivendone l'utilizzo alla legge e al disciplinare, nonché alle esigenze collettive. Se un interesse pubblico richiede una ridimensionamento delle utenze, questo può avvenire. Addirittura per le antiche utenze, benché più forti. Sono soggette anche a revoca. La risorsa idrica è una risorsa ambientale e deve essere conservata integra per le generazioni future. Se c'è un conflitto irrimediabile con un esigenza produttiva la priorità viene data alla conservazione dell'ambiente. Non si può tollerare la scomparsa del bene.

Come salvare le utenze irrigue? Con un utilizzo dell'acqua più moderno. Ricalibrare la portata di acqua. In Val di Non per la produzione delle mele servivano 2 mc di acqua per ettaro a scorrimento, adesso 0,20 per l'irrigazione a goccia. Risparmio idrico, l'acqua è una risorsa importante e limitata. E' un valore economico. L'utente irriguo sottrae acqua e non la restituisce se non per percolazione.

Anche le utenze idroelettriche devono essere controllate. Se gli afflussi al lago sono insufficienti devono esserci più rilasci.


Intervento Gianluca Bordiga portavoce del coordinamento
Di acqua ce né. Il lago d'Idro ha una grande immissione di acqua. Bisogna non sprecarla.
Garantendo all'economia di fiorire.
Siamo contro le inadempienze istituzionali e gli sprechi e siamo equidistanti dalle correnti politiche, per la difesa di un bene ambientale unico e prezioso.