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La Comunità Montana chiede di superare la massima regolazione (quest’anno il lago non ha raggiunto nemmeno la quota di 367) disponendo della possibilità di massimo invaso a 368 per potere far defluire un volume consistente di acqua dal fiume emissario permettendo così l’asportazione del materiale stagnante a fondo lago.
Il Comitato Difesa Lago d’Idro esprime la convinzione diffusa che l’attuale regolazione del lago sia il risultato di strategie ben definite dove i bassi livelli danno la possibilità di turbinare tutta l’acqua in transito, come successo nell’annata 2005. La conferma della situazione artificiosa è data dal fatto che non solo non vengono affrontati gli interventi sul territorio, ma non vengono neppure prese le decisioni sull’ente gestore e sulla regola di gestione, trascurando l’impegno del RID (individuato l’ente gestore e quindi il responsabile della gestione del lago) a rimuovere i vincoli deleteri della massima regolazione a 367, e procrastinando una situazione in cui qualcuno trae vantaggio e qualcuno viene penalizzato. E’ stata criticata la contrarietà del Commissario Regolatore Provvisorio ing. Ettore Fanfani (che emerge dalla Relazione Tecnica di rendicontazione anno 2005) alla richiesta di modifica dell’attuale regola con particolare riferimento alla opportunità di limitare ulteriormente l’escursione di esercizio attualmente fissata in m. 3,25. Si è evidenziato inoltre il fatto che la regola di sperimentazione effettuata dall’Autorità di Bacino sia stata fatta con quote di lago penalizzate arrivando così a conclusioni non veritiere. Ricordiamo che la sperimentazione doveva essere condotta con quote che prevedevano massima regolazione da 369,25 a 366 slm, mentre si è proceduto con quota di massima regolazione a 368 slm fino al luglio 2003 e a quota di massima regolazione a 367 slm fino ad oggi (quote tra l’altro mai raggiunte nei periodi previsti per problemi di gestione.) |
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